Negli impasti della materia pittorica l’artista conversanese utilizza sabbie e terre provenienti da ogni parte del mondo, conseguenza delle sue numerose esperienze di viaggio e dei lunghi soggiorni in paesi dalle culture diverse e lontane dalla nostra; vi unisce nei supporti dei sacchi di corcoro, con i quali i contadini pugliesi e delle aree mediterranee raccolgono i frutti del lavoro nei campi, mandorle e olive soprattutto. È il segno questo di una costante necessità di avvertire il legame con le sue più profonde radici, in un lavoro di ricerca delle origini portato avanti altresì da un complementare processo di elaborazione poetica, sovente riflessa nei suoi stessi dipinti, ove si possono individuare tracce, versi, parole assurte a richiami di senso: presenze spesso illeggibili, così rese dalla stessa autrice, in quanto facenti parte a loro volta di una immagine complessiva, e non rappresentanti di un concetto.
Giacomo Lanzilotta
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